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Con i suoi 51 km di lunghezza, il torrente Cismón è il più esteso ed importante corso d'acqua di tutto Primiero, anche se curiosamente sia le sue sorgenti, sia l'area in cui sfocia nel Brenta, si trovano fuori dai suoi confini.
La sua corsa nasce nei pressi di Passo Rolle, scende verso San Martino e, dopo essersi caricato con le acque del torrente Cigolera, del Rio Tognola, del Rio Valmesta, del Rio del Diavolo, del Rio Marmor, del Rio Pezgaiart, del Rio Val della Vecia e di altri affluenti minori, arriva ad incontrare i primi paesi, Siror e Tonadico.
Alla confluenza con il torrente Canali, incontriamo la splendida isola di Clarofonte, dove oggi sorge l'omonimo parco e che un tempo era un importante centro con il Palazzo della famiglia Someda, lì dove il torrente segna il confine tra i comuni di Fiera di Primiero e di Transacqua. Il Cismón scende poi verso Mezzano e Imèr, fino a formare la stretta gola dello Schenèr, quella stessa che la leggenda narra sia stata scavata da una lontra.
Lo sfruttamento idroelettrico del bacino a questo punto si fa evidente, con la Centrale di San Silvestro, posta proprio ai piedi dell'antica chiesetta, nel comune di Imèr, dove il torrente viene raggiunto dal Vanoi; la centrale di Val Schenèr con il lago artificiale e la centrale di Moline, nel comune di Sovramonte, in provincia di Belluno. Più a monte, a San Martino di Castrozza il Cismón fa girare le turbine di un'altra centrale idroelettrica, quella di Zivertaghe, mentre proseguendo la sua corsa nel feltrino, il torrente arriva a formare un altro lago artificiale, è il lago del Corlo, a Rocca, frazione di Arsiè, poco prima di inoltrarsi verso la provincia di Vicenza, dove poco dopo l'abitato di Cismon del Grappa, confluisce nel Brenta.
La sua portata non si discosta molto da quella del suo immissario, tant'è che è noto il detto “El Brenta no sarìe el Brenta se el Cismón no ghe dèse na pénta”. Una portata tale da risultare finanche devastante, con le innumerevoli alluvioni che hanno saputo distruggere i paesi che su di esso erano sorti. Ma ad oggi questo è un pensiero abbastanza remoto, e il corso del Cismon è noto soprattutto per l'ottima qualità delle sue acque, tanto che non è raro incontrare lungo le sue rive pazienti pescatori in attesa delle loro prede, che se avranno fortuna, riusciranno a portare sulla tavola di casa per uno squisito pranzetto.