Campagna

Dall'area del SotAlaZopa nella Campagna si vede Transacqua, sullo sfondo il Pavione
Dall'area del SotAlaZopa nella Campagna si vede Transacqua, sullo sfondo il Pavione

Un lembo di terra incredibilmente rimasto quasi immacolato anche dopo che le tradizionali attività agricole sono andate scomparendo, nel suo essere quasi totalmente privo di edifici ingombranti, di urbanità, costellato da numerosi barchi immersi in mezzo a vasti prati dove un tempo sorgevano innumerevoli campi, intrecciati da strette stradine asfaltate, che si intersecano tra un angolo e l'altro di questo fazzoletto di terreno che ancora oggi viene chiamato Campagna.

E' tra Tonadico e Siror che si sviluppa questo suggestivo luogo, laddove un tempo si diceva sorgesse l'antico villaggio di Piubago, e sono proprio le amministrazioni di Tonadico e Siror che nel 2013 hanno siglato con le firme dei loro sindaci la cosiddetta Alleanza per la Campagna: un documento sottoscrivibile da tutti per la salvaguardia di questo luogo dai possibili rischi che l'urbanizzazione continua a porre col suo tono grave e per il suo rilancio, la sua promozione e la sua valorizzazione.

Ora la campagna viene riscoperta, diventa quasi mito e viene ancora sfruttata in maniera unica rispetto ad ogni altro angolo di Primiero. I barchi (sorti anch'essi in tempi recenti) ora servono come legnaie o come magazzini; sui prati non si coltiva più granoturco, vengono piuttosto falciati ad uso e consumo dei grandi allevamenti presenti nei dintorni; non ci sono più le portèle che chiudono la Campagna per evitare che il bestiame entri e faccia danni al raccolto e le stradine capillari che un tempo collegavano Siror e Tonadico a Transacqua e Fiera vengono usate oggi a fare sport, a passeggiare. Difficile poi trovare qualcuno che preghi ancora davanti alla chiesetta di San Giacomo, più facile trovare magari qualche parapendio atterrare in mezzo ad un prato dall'erba appena falciata, magari durante il SotAlaZopa, quel grande evento musicale che ogni anno l'Associazione Aguaz regala a Primiero, proprio là dove magari non troppi anni fa il sórch si innalzava imperioso.