Il passaggio segreto verso il comune unico di Primiero

Castel Pietra a Tonadico con il Cimerlo - ph. Paolo Kaltenhauser
Castel Pietra a Tonadico con il Cimerlo - ph. Paolo Kaltenhauser

Nel suo “di sentiero in sentiero”[1] il maestro Luciano Brunet riporta la leggenda di un conte di Servo di Sovramonte che “aveva conosciuta una serva che lavorava al Castelpietra e se n’era invaghito.  Anche allora succedeva.  Inutilmente però chiese al castellano di far uscire la donna.  Si giunse a porre l’assedio al Castello nel tentativo di vincere, per fame, il castellano.  37 giorni durò l’assedio: il 38° giorno i servi del castellano buttarono da sovra le mura addosso agli assedianti, la pelle, le interiora, la testa con corna, di una mucca, ancora caldi.  I rifornimenti giungevano al castello dal cunicolo.  Gli assedianti desistettero.”

Il “cunicolo” doveva essere un passaggio segreto, una piccola galleria larga più di un metro e alta quasi due, che collegava Palazzo Welsperg a Fiera di Primiero [l’ex Hotel Roma] a Palazzo di Giustizia  Scopoli in Tonadico e poi su su fino a Castelpietra.  Altre fonti tirano in ballo una stazione intermedia a Palazzo Soméda a Transacqua, sull'isola di Clarofonte posta alla confluenza del torrente Canali con il torrente Cismón.

Questa misteriosa “Primiero sotterranea” del XV/XVI secolo non risulta implausibile vista l’importantissima epopea mineraria che visse la vallata sotto l’influenza tirolese: pare che già nel 1464 a Primiero venissero coltivati circa 500 cunicoli di scavo in numerosi siti estrattivi, ricavandone argento, ferro, rame e piombo.  Chi ha messo mano al restauro dei palazzi Welsperg e Scopoli, alla posa delle reti di sottoservizi, agli scavi per i parcheggi ipogei di Fiera potrebbe saperne di più… ma chissà se, oberato dalle necessità contingenti, avrà voluto documentare eventuali ritrovamenti.

L’eredità del passato può rivelarsi ingombrante e costosa da riesumare e mantenere; questo vale per le vestigia di un’epoca remota ma anche per le istituzioni giunte sino a noi: si pensi che quel tunnel dal palazzo al castello attraverserebbe oggi ben tre comuni amministrativi.

L’interpenetrazione evidentissima tra gli abitati di Fiera di Primiero, Transacqua, Tonadico e, in misura minore, Siror, ha ormai reso invisibili le frontiere fisiche e attenuato molto quelle culturali; l’affermarsi del centro storico di Fiera e delle immediate vicinanze come centro commerciale naturale, hub di servizi, salotto buono del Soprapieve porta qualsiasi cittadino attivo ad attraversamenti frequenti di più “giurisdizioni” nell’arco di una stessa giornata.

Le Casse Rurali, così come le Famiglie Cooperative, sono state fuse da tempo; le scuole, il macello, gli impianti sportivi, la biblioteca, la polizia locale, i servizi sociali etc. sono gestiti su base convenzionale o per competenza insieme alla Comunità di valle; il presidio sanitario è unico, le rispettive parrocchie hanno ormai formato un’Unità pastorale. 

Cinquemila e rotti abitanti per cinque municipi [senza contare le frazioni di San Martino di Castrozza ed aggiungendo il piccolo Sagron - Mis, oltre il passo Cereda) con Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale, Segretario, Anagrafe, Ufficio Tecnico…  chi viene da fuori non capisce e stenta a crederci, ai turisti dobbiamo per forza raccontarci come “Primiero”.

Il sindaco di Siror vive a Tonadico, il sindaco di Tonadico e il sindaco di Fiera vivono a Transacqua, il sindaco di Canal San Bovo è originario di Siror, il sindaco di Sagron - Mis è originario di Tonadico…

La distanza in linea d’aria tra il municipio di Fiera e la sede della Comunità di Primiero è di ca. 364m; Transacqua dista 591m, Tonadico 658m, Siror 1046m, Sagron 8703m.  La distanza politica talvolta è siderale, e racconta di un sistema istituzionale autonomistico che segna il passo per via della polverizzazione delle progettualità, delle risorse, delle responsabilità.

La sfida dell’oggi, che non può prescindere dalla necessità di alleggerire i costi della politica e della pubblica amministrazione, è allora quella di trovare il passaggio segreto verso il comune unico di Primiero, un cunicolo che va aperto nella mente delle persone, peraltro già molto sensibili, e che deve creare voragini sotto le poltrone (e chi vi si inchioda senza ritegno).

Alla fine il Conte di Servo poté impalmare la sua devota serva, non prima di aver dettato un ultimatum minacciando di dar fuoco al Castelpietra e mettendo in fuga il castellano.

Intelligenza e buon senso vorrebbero che i processi ineludibili di razionalizzazione e ritrovata sobrietà nella gestione e valorizzazione dei beni comuni potessero avvenire attraverso il dialogo, la partecipazione, la negoziazione… non certo sotto ricatto.  Speriamo bene.


Fiera di Primiero, settembre 2013


[1] P. Castaldi, Feltre, 1981

1 commento

  • Fabio Longo

    I Comuni singoli di Soprapieve risultano ai tempi odierni decisamente fuori tempo: per la popolazione limitata, la moltiplicazione di agenzie amministrative con i relativi costi, le immancabili diatribe di campanile. C'é da dire che la situazione non è stata del tutto ignorata: ricordiamo i Consorzi fra Comuni per la Biblioteca, la custodia forestale, la gestione di infrastrutture sportive, per non parlare delle Società partecipate, ACSM in testa.
    Tuttavia qualcosa di coraggioso, o forse, semplicemente indispensabile dovrà nascere.
    Rimane però un problema di non facile risoluzione: S. Martino. Ora come ora fa capo a due Comuni, come sappiamo, con oneri, ma anche con gettito fiscale immobiliare di non poco conto: come ripartire tutto ciò in un Comune unico? Naturalmente anche le proprietà comunali, mi riferisco soprattutto a boschi, pascoli, concessioni per gli impianti sciistici dovranno in qualche modo rientrare nella disponibilità di un Comune unico o far capo a delle ASUC - amministrazioni separate di uso civico - previste dalle norme vigenti e ampiamente diffuse in Trentino all'interno di grossi Comuni per salvaguardare i diritti dei cittadini delle singole frazioni?
    Pienamente favorevole alla razionalizzazione amministrativa locale che, ben condotta, produrrà risparmi anche ingenti, metto sul piatto questi problemi che non sono di poco conto.

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